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Un nuovo inceneritore nella nostra zona?

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Messaggio  Admin Lun 4 Feb 2008 - 2:49

Perché no:

1. L'incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle

tossiche e diossine

2. L'incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce,

bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti

3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg

di ceneri solide e altre sostanze.

- le ceneri solide vanno smaltite per legge in una

discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti

estremamente più pericolosi delle vecchie discariche

- i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti

cancerogene, 25 kg di gesso

- l'incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da

depurare

4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti

dall'incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue

in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti

5. Le patologie derivanti dall'inalazione sono: cancro,

malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus.

Lo comprovano migliaia di lavori scientifici

6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati

finanziati con il 7% della bolletta dell'Enel associandoli

alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie

di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero

diseconomici. Nell'ultima Finanziaria è stato accordato il

finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti

7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre

di centraline che analizzino la concentrazione di micro

polveri per ognuno di essi, insieme all'aumento delle

malattie derivate sul territorio nel lungo periodo

8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partiti

finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche

sono gli unici beneficiari dell'incenerimento dei rifiuti

Riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata,

riciclaggio e bioessicazione

1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha

ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)

2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale

3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato

4. Quanto rimane di rifiuti dopo l'attuazione dei primi tre

punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle

tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non

riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in

impianti di bioessicazione

5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una

raccolta differenziata perchè:

- il legno può essere venduto alle aziende per farne

truciolato

- il riciclaggio della carta rende più dell'energia che

se ne può ricavare

- il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono

2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica

6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il

30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione.

Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli

inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici

con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari

Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà, per

legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma

una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le

aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l'incenerimento

sarebbe superato.

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Messaggio  Admin Sab 9 Feb 2008 - 18:10

Federazione Italiana Medici di Medicina Generale ha detto...

“ Gli inceneritori di ultima generazione con le loro alte temperature nei forni contribuiscono grandemente alla immissione nell’ambiente di polveri finissime che costituiscono un rischio sanitario ben più grave delle note polveri PM10. L’incenerimento dei rifiuti, fra tutte le tecniche di smaltimento, è quella più dannosa per l’ambiente e per la salute umana. Gli inceneritori producono ceneri (sono un terzo del peso dei rifiuti in ingresso e si devono smaltire in discariche speciali) e immettono nell’atmosfera milioni di metri cubi al giorno di fumi inquinanti, contenenti polveri grossolane (PM10) e fini (PM2,5) costituite da nanoparticelle di metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine, estremamente pericolose perché persistenti e accumulabili negli organismi viventi.
Queste “nanopolveri”, sfuggendo ai filtri dell’inceneritore, non vengono nemmeno rilevate dagli attuali sistemi di monitoraggio delle emissioni degli inceneritori e non sono previste dai limiti di legge cui gli impianti devono sottostare. Inoltre a fronte di emissioni cancerogene identificate da tempo dai ricercatori (diossine, furani, metalli pesanti) gli inceneritori emettono centinaia di sostanze di cui è sconosciuto l’impatto sulla salute umana, così come risultano non ancora indagati gli effetti della combinazione di vari inquinanti.
Ogni processo di combustione produce particolato. Se è vero che la natura è produttrice di queste polveri (vulcani), è pure vero che le polveri di origine naturale costituiscono una frazione minoritaria del totale che oggi si trova in atmosfera.
È l’uomo il grande produttore di particolato, soprattutto quello più fine: più elevata è la temperatura alla quale un processo di combustione avviene, minore è la dimensione delle particelle che ne derivano.
Si tratta di particelle inorganiche, non biodegradabili né biocompatibili. La combustione trasforma anche i rifiuti innocui, come imballaggi e scarti di cibo, in composti tossici e pericolosi, sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili e residue che richiedono costosi sistemi per la neutralizzazione e lo stoccaggio.
Perciò è opportuno che si incentivi una politica della produzione, raccolta differenziata, riciclaggio, recupero dei rifiuti. Le micro e nanoparticelle, prodotte in qualsiasi modo, una volta entrate nell’organismo innescano tutta una serie di reazioni che possono tramutarsi in malattie.
Le forme patologiche più comuni sono le neoplasie, ma ci sono anche malformazioni fetali, malattie infiammatorie allergiche e perfino neurologiche.
L’incenerimento dei rifiuti è inoltre il sistema più costoso per lo smaltimento dei rifiuti e tutti gli italiani, a loro insaputa, pagano generosi incentivi a suo sostegno.

Il 7% dell’importo della bolletta elettrica che pagano è infatti devoluto, sotto forma di sussidi, anche alla costruzione degli inceneritori: basta prendere una fattura dell’ENEL per leggere, sul retro, nella parte delle varie voci e costi: “Componente A3 - Costruzione impianti fonti rinnovabili”. La somma che compare a fianco viene devoluta ai gestori di inceneritori di rifiuti perché, la legge italiana assimila alle varie fonti energetiche rinnovabili non fossili, quali l’eolica ed il solare, quella ricavata dall’incenerimento di ogni tipologia di rifiuti urbani ed industriali.
Oltre a questa fetta di incentivi prelevati dalle tasche degli utenti, i gestori degli inceneritori ricevono, da parte dello Stato, altri sussidi.
L’Italia è quindi l’unico Stato europeo che finanzia l’incenerimento dei rifiuti.
Tutti gli altri Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Germania)impongono ai gestori di inceneritori di pagare una tassa per ogni tonnellata di rifiuti bruciati, disincentivando l’incenerimento dei rifiuti”.

Dal Notiziario FIMMG - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, maggio 2006
9 febbraio 2008 13.34

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Messaggio  Drpiyoz Mer 20 Feb 2008 - 14:16

Buongiorno a tutti,

ll nostro gruppo di ricerca ambientale sta realizzando diverse mappe interattive per il monitoraggio ambientale.
Su http://www.termovalorizzatori.it
Pubblichiamo mappe interattive e sistemi di knowledge-sharing su tematiche ambientali.
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato La mappa dei Termovalorizzatori italiani
Per ognuno dei 52 impianti abbiamo redatto una scheda al cui ampliamento ogni utente puo' contribuire.
La nosta mappa è realizzata in modo da essere facilmente inseribile all'interno di un sito web o di un blog.
Presentiamo anche una mappa a livello Europeo per la visualizzazione di tutti gli impianti per la gestione dei rifiuti catalogati categoria 5 dall'EPER.
Inceneritori e Discariche.

E' una mappa speciale, con un semplice click è possibile attivare una ricerca automatica che presenta tutti i contenuti web, i video ed i commenti reperibili sull'impianto attraverso Internet.
In questo modo la mappa si propone come uno strumento di ricerca ed approfondondimento per il monitoraggio ambientale.

Speriamo che le nostre mappe possano esservi utili e speriamo di avere il vostro supporto nella campagna di censimento degli impianti che stiamo conducendo.

In particolare, rispetto all'inceneritore che dovrebbe essere costruito a Milano sud ci interesserebbe capire dove esattamente
si intende costruirlo, in modo da poterlo inserire nella nostra base dati, insieme alle informazioni di base quali
ad esempio la societa' che e' appaltata alla costruzione.

Se vorrete aiutarci potrete utilizzare questo link
http://www.termovalorizzatori.it/blog/segnalaci/
Da qui potrete inserire non solo la localizzazione geografica (ammesso che ne abbia una precisa) ma anche le risorse web che parlano
dell'argomento i vostri commenti personali.
vi ringrazio anticipatamente della collaborazione che vorrete offrirci

e vi porgo i miei saluti
Drpiyoz

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